Il sapore dell’arte rupestre

L’evento, organizzato dalla Fondazione Passaré, prende il via dal racconto delle scoperte e dalle considerazioni scaturite nel corso delle prime spedizioni effettuate da Giulio Calegari per lo studio dell’Arte rupestre in Eritrea, tra il 1993 ed il 1996, subito dopo l’indipendenza del Paese. In queste occasioni fu   possibile compiere osservazioni etnoarcheologiche che rivelarono un dialogo inedito tra gli attuali abitanti ed i siti archeologici: dal culto delle acque sante che sgorgano tra le grotte “ornate” a vere e proprie pratiche di litofagia nei confronti dei dipinti rupestri stessi.

Incuria, dimenticanza, timore, leggende, ritualità e nuova sacralizzazione dei luoghi, ci hanno permesso di riflettere sul rapporto tra l’uomo ed il suo passato, offrendoci la possibilità per una particolare interpretazione parallela a quella scientifica.

L’incontro al Mudec sarà occasione per aprire ad un immaginario contemporaneo dove il documento archeologico si fonde e dialoga con la musica, l’arte neotecnologica e la narrazione performativa. Senza che ne venga tradito il misterioso significato originale.

La conferenza sarà animata da momenti musicali dal vivo ed assumerà carattere di performances nei gesti e nella presentazione di colori naturali e frammenti di roccia “da mangiare”. Un pannello dipinto si animerà attraverso l’uso di video mapping, ad evocare il senso dello scorrere del tempo e delle narrazioni che si celano nelle antiche rovine.

 

Partecipano:

Giulio Calegari (relatore e regista dell’evento)

Francesco Marelli (relatore musicale)

Franco Cesare Zanetti, Pierpaolo Ceccarini e Cesare Rosa (artisti multimediali)

 

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili