"Borghi della lettura" al servizio della cultura

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Sicuramente a questa celebre citazione di Umberto Eco si ispira l’associazione “Borghi della Lettura”. Libri nei borghi, cultura accessibile a tutti: è questo l’obiettivo del progetto “Borghi della Lettura”, che fu realizzato nel febbraio 2015 dal Centro Studi Storici “V. Fusco” di Campobasso. E’ diretto dai giornalisti molisani Roberto Colella e Davide Vitiello, che stanno lavorando per rilanciare il loro territorio con iniziative e progetti sulla lettura. La sede nazionale è nel Molise, nel Comune di Macchiagodena. Il progetto ha coinvolto altri 17 borghi molisani: Baranello, Casacalenda, Castel San Vincenzo, Cerro al Volturno, Colletorto, Fornelli, Gambatesa, Guardialfiera, Isernia, Larino, Macchia di Isernia, Macchiagodena, Montegano, Petacciato, Pizzone, San Giacomo degli Schiavoni, e Ururi. Grazie all’utilizzo del web e dei social-network da parte dei due giovani promotori, in due anni all’iniziativa hanno aderito altre 8 regioni italiane: Lazio, Sardegna, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Sardegna, e Umbria. Ad ogni comune che sposa l’idea, “Borghi della Lettura” regala i tronchi-libreria, veri e propri tronchi d’albero, lavorati dalle mani del professore Rocco Cirino, e trasformati in libreria. Un’attrattiva in più per scegliere di visitare gli splendidi borghi del nostro Paese, dilettandoci a leggere un libro di fronte ad un panorama mozzafiato, oppure in una piazza, circondati da caratteristici vicoli medioevali. Dopo il Molise, le regioni che hanno accolto il progetto sono la Campania, con 8 comuni: Amorosi, Cusano Mutri, Gesualdo, Montesano sulla Marcellana, Morcone, Ottaviano, Roccamonfina, e San Giorgio a Cremano; l’Abruzzo, con altri 4 comuni: Atri, Lettopalena, Ripa, e Ostrense; la Puglia, con altri 2 comuni: Biccari, e Sant’ Agata di Puglia; la Sardegna, con Cagliari; e l’Umbria. Il progetto si propone di promuovere il turismo e la cultura, favorendo la riscoperta di alcuni tesori nascosti d’Italia. Passeggiando per le stradine di alcuni borghi del Molise, non sarà difficile trovare tronchi di alberi adibiti a librerie, panchine a forma di libro, piazzette di lettura, o libri stesi al sole, come se fossero panni da asciugare. “Borghi della Lettura” si propone di promuovere la cultura ed il turismo attraverso l’arma più importante, quella della lettura, facendoci scoprire l’Italia meno nota, e i suoi piccoli tesori. Dal Molise l’idea è stata adottata anche da altri Paesi, e si sta diffondendo in altre regioni italiane: Abruzzo, Lazio, e Campania. I borghi che aderiscono all’evento sono sede di eventi, con visite guidate. Tra le iniziative più interessanti c’è quella conosciuta come “Adotta un autore”, grazie alla quale ogni borgo instaura un rapporto esclusivo con un autore, in particolare con incontri, presentazioni, ed eventi. Tra le altre iniziative ci sono i laboratori didattici per le scuole, ed i workshop. La lista delle iniziative si può trovare sul sito borghidilettura.

“Borghi di Lettura” ha come obiettivo la creazione di un marchio nazionale per costruire un’offerta di turismo tematico, mettendo in evidenza quelle peculiarità locali, in cui ambiente e cultura presentano caratteri di estremo interesse, iniziando dalle biblioteche storiche dei comuni. Pianificare uno sviluppo basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale, significa combattere il degrado sociale, innescando un’attività economica, che determina un risultato positivo, mostrando al pubblico l’identità del proprio territorio, e la proietta verso l’esterno. Ovviamente a ciò va collegata un’offerta valida di servizi. Le finalità sono: la tutela del patrimonio, con l’obiettivo della sua conoscenza, che è il fine istituzionale di ogni intervento nel campo dei beni culturali; il soddisfacimento dei bisogni della popolazione locale, col principale interesse per la crescita culturale, che ha sempre implicazioni sociali ed economiche; la creazione di flussi di utenza, motivati dall’interesse per il patrimonio materiale e spirituale, e l’attivazione, in risposta, di processi produttivi sul territorio; la valorizzazione del borgo storico, inserito nel contesto urbano, che richiami il marchio designato. Si organizzano workshop con gli editori, durante i quali viene accentuata l’attenzione alla promozione ed allo sviluppo di un territorio, in cui tutti gli editori diventano protagonisti, per uno sviluppo sostenibile fondato sulla cultura, e sulla diffusione della stessa, quale leva di sostenibilità e di coesione sociale. La partecipazione delle imprese al progetto di sviluppo culturale del territorio molisano intende assicurare alle stesse diversi vantaggi: strategie, redditività, e condivisione. Uno dei primi canali identificati per importanza e per rilevanza sul territorio, è quello delle istituzioni scolastiche, e delle differenti realtà associative, che potrebbero essere di sviluppo, ed al coordinamento di alcune attività del progetto, in un’ ottica di gestione partecipata del patrimonio culturale, ed anche del mondo del volontariato. Per interagire con questi canali privilegiati si istituiscono: laboratori, strumenti didattici, e programmi di visite, con presentazioni, filmati, e supporti multimediali. Ogni borgo adotta uno scrittore, affinché si possa realizzare tra la popolazione e l’autore un continuo contatto, attraverso incontri, seminari, e letture. I risultati previsti sono: un miglioramento all’accessibilità ed alla fruizione del patrimonio culturale ed artistico dei borghi in questione, allo scopo di favorirne l’incontro della rete dei servizi turistici locali con le offerte del patrimonio culturale, per creare percorsi di visita, ed itinerari turistici complementari; lo sviluppo delle economie reali, legate alla valorizzazione del patrimonio culturale, a sostegno delle imprese e delle organizzazioni, anche del terzo settore, nell’ambito culturale; la crescita della domanda culturale attraverso la promozione di un ampio ventaglio di offerta; e la trasformazione del territorio in un laboratorio di sperimentazione culturale, attrattore di flussi turistici diversificati, e di qualità.

Vincenzo Maio