Il discomfort è quel grado di malessere soggettivo percepito dall’essere umano all’interno di un locale. e può essere causato da
Il comfort termico è il gradimento dell’ambiente da parte degli individui può essere espresso attraverso l’ndice PMV (Predicted Mean Vote) che si ricava dal voto medio dato a quell’ambiente da un gruppo di soggetti presenti in condizioni di attività e vestiario ben definite. Il voto è espresso secondo la scala americana ASHRAE.
Valuta entro un range compreso tra -3 (molto freddo) a +3 (molto caldo). Lo zero indica il benessere. Tuttavia anche in caso di risultato neutro, può essere rilevato un elemento di discomfort puntuale dovuto a un riscaldamento o raffrescamento localizzati. Per esempio:
– pavimenti troppo caldi o freddi, ciò può essere dovuto al materiale con il quale è realizzata la pavimentazione che dovrebbe manenere una temperatura ideale compresa tra 26° e 29°, o locali freddi al piano inferiore o regolazione errata dell’ impianto di riscaldamento a pavimento
– presenza di correnti d’aria, che incidono sensibilmente sulla percezione della riduzione del gradiente termico provocando un forte disagio a chi permane nell’area. Può aiutare la comprensione sapere che le velocità tollerate dal corpo unamo devono indurre il progettista a prevedere il controllo del movimento d’aria per il raffrescamento:
Fino a 0.25 m/s impercettibile
Fino a 0.25/0.50 m/s piacevole
Fino a 0.50/1.00 m/s aria in movimento
Fino a 1.00/1.50 m/s corrente da lieve a fastidiosa
Oltre 1.50 m/s fastidioso
Con alte temperature 1 m/s è considerato piacevole con punte tollerate fino a 1.50 m/s.
Ma a temperature basse la velocità dell’aria provoca un aumento della dispersione termica del corpo causando una sensazione fisica sgradevole di “corrente fredda” , per evitarla occorre che l’aria si muova ad une velocitò inferiore ai 0,25 m/s.
– differenza di temperatura dell’aria misurata in verticale lungo l’asse pavimento-soffitto; quando la testa percepisce il freddo e i piedi il caldo, si ha disagio, dato che la differenza tra i due estremi non dovrebbe superare i 3° per il comfort di una attività sedentaria.
– radiazione asimmetrica. L’asimmetria media radiante è costituita dalla disomogeneità del campo radiante: una parete fredda da un lato, e una superficie calda dall’altro (asimmetria verticale) oppure un pavimento caldo ed un soffitto freddo (asimmetria orizzontale).
Olivia Carone