Amsterdam

 

di Gabriella Capone

 

Amsterdam è nata come città-mercato; già nel 1400 era il più grande porto d’Europa e i canali, che servivano come vie di comunicazione e come aree di deposito delle merci, cominciavano ad ampliarsi con un preciso piano urbanistico. É una città calma e nello stesso tempo frenetica, moderna e antica.

A Natale si visita questa città con la certezza di assaporare pienamente la sua peculiarità: il commercio. I grandi festoni illuminati, durante le Feste invernali, fanno scoprire meglio i piccoli mercati, le vie piene di negozi, gli angoli in cui è rimasta la magia dell’importazione medievale di prodotti, provenienti anche da zone lontanissime, e per questo più richiesti. La rete delle colonie ha favorito l’importazione di materie prime, come le spezie, che servono per aromatizzare la cucina, i formaggi, i biscotti. New York si chiamava Nuova Amsterdam, nata sulle coste piatte e, a volte, paludose dell’Atlantico Settentrionale, ad opera di colonizzatori olandesi che si stanziarono per commerciare le pellicce. Peter Minuit fondò il primo insediamento olandese sulla punta della penisola di Manhattan.

 

Il centro turistico

É la Piazza Dam (dam significa diga), su cui si affaccia il Palazzo Reale, con il balcone stretto e lungo, luogo privilegiato per avere una panoramica della Piazza più grande della città. I canali sono circondati dalle tipiche case, a due piani, grigie, marroncine, azzurrine, con il tetto spiovente, con l’argano ancora visibile in alcune di esse (è l’attrezzo per tirare su le merci senza danneggiare la facciata, sagomata apposta all’ultimo piano). Alcune zone, come quelle vicine al Museo Van Gogh e al Rijksmuseum, sono ricche di ville eleganti che sostituiscono la monotonia di quelle costruzioni ‘grigie’ ma molto caratteristiche. Gli olandesi hanno saputo creare nelle varie sale dei Musei, l’atmosfera seicentesca; sembra realmente di vivere in quelle case rappresentate nei quadri. Nei dipinti si vedono soprattutto i colori e non i paesaggi della città, e l’anima vitale dei suoi abitanti. Oltre ai Musei citati bisogna vedere anche la casa di Anna Frank e lo Stedelijk Museum. Inutile dire che bisogna addentrarsi nel centro storico a piedi o usare il tram. Amsterdam è una città a misura d’uomo.

La città ha avuto varie fasi di sviluppo e la rete urbana e la rete dei canali hanno seguito il modello dei raggi della bicicletta. La bici è il mezzo più usato in questa città ma per pedalare bisogna avere una mentalità profondamente ecologica, non soltanto un’anima sportiva ed innovativa. Anche Copenaghen predilige la bicicletta ma lì ci sono molti modi di vita legati ai Paesi Scandinavi. Amsterdam è una città con una storia legata alle grandi capitali dell’Europa Centrale.

Se si vuole conoscere la vera anima degli olandesi bisogna passeggiare, al tramonto, lungo i viali che costeggiano i canali, e vedere la gente del posto utilizzare le grandi barche per fare un giro oppure per riposarsi, dondolandosi sull’acqua, dopo la giornata di lavoro. La curiosità e la multiculturalità sono le caratteristiche dei cittadini di Amsterdam. Inoltre, nel tempo, si è fatta strada l’ansia di strappare terra al mare e creare nuovi quartieri all’insegna del vivere ecologico, ma anche avere nuove zone da coltivare o prati dove allevare le famose mucche olandesi. Le case galleggianti (case arca) si trovano soprattutto nel quartiere Jordaan.

Amsterdam è nata su una stratificazione millenaria di legni della Foresta Nera; l’aeroporto di Schiphol si trova a 5 metri sotto il livello del mare. Amsterdam significa diga sul fiume Amstel .

Un’altra abitudine famosa fin dai tempi del romanzo ‘Pattini d’argento’ di Mary Dodge è quella di pattinare sui laghetti ghiacciati, al tramonto, prima che arrivino le lunghe serate invernali! Attendere che il ghiaccio sia spesso al punto giusto per correre è uno dei grandi desideri della popolazione cittadina olandese.

La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva (David Hume)

 

gabriella.capone@inwind.it