Bratislava: una capitale in ingegnosa posizione

Viene spontaneo fare il confronto con Praga per la vicinanza e forse per la presenza di piazze simili ma più piccole; la capitale della Slovacchia ha meno solennità e una ‘sua’ identità che si rileva anche guardando la grande pianura che caratterizza i suoi dintorni e che non si ritrova nei paesaggi ceki. Al X sec risalgono i primi documenti in cui si dice della città, forse edificata dagli slavi lungo il Danubio che qui scorre carico di acque tranquille, dopo aver ricevuto la Morava. Ma ci sono testimonianze dell’esistenza di nuclei abitati celti intorno al 200 A.C. e a Devin anche prima.
Da non perdere le passeggiate lungo le due sponde del fiume, fino ad arrivare al ‘ponte vecchio’ che è stato costruito alla fine del 1800 per collegare la città vecchia con i quartieri nuovi che stavano nascendo ed è stato rifatto in questo secolo ed inaugurato nel 2016; da lontano si notano le caratteristiche strutture esagonali verdi. Il percorso lungo il Danubio è quasi più bello di quello di Budapest. Il grande fiume conferisce un ampio sfondo alla città abbarbicata al Castello, caratteristico per le sue torri rosso-arancione. Bratislava ha aspirazioni di modernità, ma tante emozioni legate alla storia la portano a valorizzare il suo centro storico, raccolto ed ospitale. La Piazza Hlavnè, cuore della città vecchia, è un’attrazione per la luce e la dolcezza dei panorami. Il vecchio Palazzo del Comune assume una colorazione calda alla luce del tramonto. La bella fontana Roland, in centro, può offrire una compagnia alle foto, come anche i palazzi in stile neo-barocco e art – nouveau che ti proiettano nel mondo delle fiabe per i loro fregi fantasiosi e nello stesso tempo delicati. Nella piazza c’è anche la chiesa dell’Annunciazione dei Frati minori francescani, risalente al XIII sec.
Il desiderio di modernità si è concretizzato nella costruzione, nel 1972, della Ufo Tower, che fa parte della Federazione Mondiale delle Grandi Torri, insieme alla Torre Eiffel, all’Empire State Building e altre magnifiche torri. È posta all’estremità del moderno Ponte Nuovo o Snp (ponte dell’insurrezione nazionale slovacca), è aperta dalle 10 alle 23 e si può andare sia di giorno che di notte con il medesimo biglietto, nell’arco di tre giorni.
La cima è occupata da una struttura che somiglia a un disco volante; il profilo, visto da lontano è spoglio ma proprio per questo incuriosisce ancora di più. Da un’altezza di 95 m si vede tutta la pianura confinante con l’Austria e il Danubio. E’una vista un pò diversa dalle solite, con tanta natura e la sera non si vedono le solite città illuminate ma tanti scorci medievali sapientemente rischiarati. Attrae soprattutto il Castello che splende con tutti i suoi colori come se fosse giorno anzi meglio che di giorno.
Il castello di Devin è una meta assolutamente da non perdere sia per la posizione sopra la confluenza della Morava con il Danubio sia per le atmosfere che si propagano nei vari angoli e nel Museo annesso. Si può raggiungere con il bus 29 dalla Stazione degli autobus, vicino alla cattedrale S. Martino.
Arrivati al Castello si vivono varie esperienze a seconda del punto panoramico in cui ci si trova. C’è la passeggiata che costeggia la fortezza, costituita in prevalenza da scale, poi le soste nelle piccole terrazze per guardare nuovi sfondi e nuove costruzioni, la visita al Museo, in una grotta, dove sono esposti reperti di abitazioni e oggetti artigianali risalenti a prima dell’età del ferro; poi si può entrare nell’anfratto dove c’è la ricostruzione dello sviluppo edile del Castello. Ciò che attira soprattutto è la varietà delle prospettive e anche l’unione di ruderi di edifici di diversa epoca e stile.
Nel punto più alto, su una terrazza che sembra sospesa, si vede la capitale in lontananza e il piccolo centro di Devin sorto in posizione strategica, in epoca romana, per i commerci e la difesa dei territori.
Ritornando sui nostri passi, si fa per dire, e inoltrandoci nella città, rimaniamo colpiti dalla Porta S Michele, unica fortificazione rimasta dal 14°sec., modificata nel 1700, tra quelle che circondavano la città vecchia. E’ una piccola galleria sormontata dalla torre, suggestiva proprio per la posizione, circondata da stradine che ti spingono a vedere e a vivere tutto il centro storico, ricco di angoli raccolti con uno sfondo di storia e di ‘vissuto’.
Senza allontanarci troppo dal Danubio che anche se non si vede sempre si ‘sente’, ecco che compare, verso la zona orientale, una chiesetta, la Chiesa Blu, nominata come una grande attrazione. In effetti colpisce molto il colore che non è proprio blu ma un azzurrino tendente al pervinca risplendente in uno sfondo di palazzetti grigi e popolari. E’ stata costruita agli inizi del 1900 in stile art nouveau e inaugurata nel 1913, forse per attirare i visitatori anche in questa zona un po’ anonima. Quando ti allontani ti rimane in mente un’immagine di una costruzione come di zucchero, posata lì da una fata delle fiabe!
‘Esplorare nuovi territori significa trovare ispirazione per nuovi slanci per il futuro’.