La differenza tra favole e realtà (insegnata agli adulti)

E’ di questi giorni un triste fatto di cronaca, con un clamore e degli strascichi sempre più crescenti, dove un podista che praticava running nei boschi del Trentino, è stato assalito da una orsa, conosciuta come Jj4, riportando ferite mortali

La gravità della questione ha aperto numerosi dibattiti ma anche scontri guarda caso a livello politico tra amministratori, ambientalisti, uomini di legge e persone comuni che hanno trovato terreno fertile ad aprire ulteriori temi.

Perdonatemi, ma prima di tutto vanno le più sentite condoglianze ad una famiglia che ha perso il proprio ragazzo, non dimentichiamo il dramma umano che li accompagnerà per il resto della propria esistenza.

Ognuno può restare della propria idea, pro e contro questa Mamma Orsa, si perché non dimentichiamoci dei suoi tre piccoli cuccioli, salviamola, abbattiamola, rinchiudiamola, ma ciò che pensiamo è anche racchiuso nelle favole e nel mondo delle fiabe e balocchi, contro una ben diversa realtà, cosa che qualcunoanche in questo caso (un po’ troppo tipico nel nostro Bel Paese) ha evidentemente sottovalutato o rimasto nel proprio limbo.

Il ripopolamento di questi animali è stato voluto, ed apprezzato dalla comunità intera, proprio da quegli amministratori, politici, che ora ritengono che sopprimere l’animale sia risolvere la questione, forse determinati dalle conseguenze economiche di un turismo che potrebbe latitare per via della presenza di orsi nelle vallate.

Leggendo ciò che Mauro Corona, scrittore ed opinionista scrive, nato e cresciuto proprio in questi posti, ha una valenza che non ha bisogno di ulteriori citazioni, ma nei suoi passi si evince che il problema sta nell’insegnamento a monte, il rispetto per la natura parte nel conoscerla, nel conoscere i propri limiti, i propri abitanti, specie quelli più pericolosi cita, sia l’orso che i cinghiali che i lupi, tralasciando l’uomo che con il suo immobilismo provoca danni sia alla natura che alla specie umana stessa.

Si è tanto parlato in queste vallate di Regione autonoma di interventi che garantissero sviluppo ecologico, salvaguardia dei beni naturali, e che esportassero questo modello di sostenibilità nel mondo partendo da una delle zone più verdi della nostra Italia, ebbene qualcosa non ha funzionato, qualcosa è stato sottovalutato da chi doveva vigilare ed intervenire, probabilmente non restando fermi alla fumettistica dell’orso ed il miele, dove il contesto è di fiaba, contro una realtà che ha segnato pecche e un decesso conseguenziale.

Siamo sicuri che sopprimendo questa mamma orsa, dedita alla protezione dei propri cuccioli, l’opinione pubblica e la famiglia del runner ottengano gratificazione e una sorta di vendetta, salvando la faccia ad un consiglio regionale che ha perso ogni riferimento.

No, non sono dell’idea che la legge del taglione, sangue su sangue, sia da applicare per salvaguardare gli interessi economici e personali di chi ha mal gestito una problematica di cui tutti erano a conoscenza, ma scappandoci il morto ora guarda caso la cosa più semplice e abbattere Jj4, anche se la vita ad Andrea non potrà più ridarla nessuno.

Un concetto che anche Gianluca Felicetti, Presidente LAV, esprime in diverse interviste “avvenimenti tragici sono la dimostrazione non della colpevolezza degli orsi, ma dalla trascuratezza e non curanza con cui la Provincia di Trento ha trattato negli anni la convivenza uomo e animali selvatici”.

Vogliamo salvare il turismo, ebbene si faccia immediatamente ciò che anche Mauro Corona ha da sempre evidenziato, anche perché ora, chi non ha paura dell’orso nel rispetto reciproco del proprio habitat, sarà il primo a boicottare le presenze nel caso di una decisione finale drastica.

Forse è il caso che il presidente Fugatti, che non ha voluto entrare in contraddittorio con gli organi succitati, smetta di credere alle fiabe di Andersen e tratti il tema da persona responsabile ed adulta nell’interesse del proprio patrimonio naturale ed umano.