Rinasce la casa di Stradivari a Cremona

Finalmente il sogno si è concretizzato. Il desiderio di Stefania Soldi, proprietaria dello stabile di Corso Garibaldi 57 a Cremona e del violinista svizzero Fabrizio Von Arx di far “rinascere” la casa dove Stradivari, il più grande liutaio di tutti i tempi, ha vissuto con la prima moglie Francesca Ferraboschi dal 1667 al 1680 ora è realtà.

Martedi 4 luglio alle 11 del mattino alla presenza di un folto pubblico, del Sindaco Gianluca Galimberti che ha tagliato il nastro tricolore, delle autorità civili e militari della città e dell’Assessore regionale della Cultura Barbara Mazzali è stata inaugurata la prima casa di Stradivari magistralmente restaurata dagli architetti cremonesi Daniele e Nayla Renzi.

Questo luogo diverrà un centro di formazione per liutai e musicisti e, certamente la sua attività servirà a valorizzare ulteriormente il settore liutario della città, che insieme al Museo del Violino, il più importante d’Europa, sarà una eccellenza musicale di cui andare fieri e diventerà un prestigioso richiamo turistico.

Il Sindaco Galimberti nel suo vivace intervento ha tra l’altro affermato con enfasi che: “la musica ha un linguaggio universale e serve validamente a darci la possibilità di allacciare nuove relazioni culturali con i popoli del Mondo per poter gestire meglio il nostro presente e guardare con maggior fiducia al nostro futuro”. Da anni Cremona attendeva un evento simile per far conoscere e vivere al suo patrimonio musicale,alla sua economia e al suo settore turistico un momento gratificante e tempi migliori. Anche con questa importante opera liutaria la nostra città potrà imporsi all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale.e onorare degnamente la memoria del sommo Stradivari, dei liutai Amati e Guarneri e degli illustri musicisti cremonesi Claudio Monteverdi e Amilcare Ponchielli. Una giornata memorabile che colma di orgoglio i cremonesi anche per il recente e prestigioso riconoscimento dell’Unesco alla nostra liuteria divenuta “Patrimonio immateriale dell’Umanità”. Tutto ciò non può che essere di buon auspicio per questa bella e operosa città padana.